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Si può tradire con il pensiero?

Monaco zen

“Pensare ad un altro è una specie di tradimento”? Molte volte mi è stata fatta questa domanda e in altrettante occasioni mi è capitato di parlarne anche insieme agli amici in quelle serate dove si chiacchiera e l’argomento scivola su temi ricorrenti: l’amore, il sesso, le tentazioni, la fedeltà… In realtà non è un post sul rapporto di coppia ma su quanto pericoloso sia fondersi con i nostri pensieri che ci spaventano o ci fanno arrabbiare. È la nostra ansia o la nostra rabbia a trasformare quel pensiero in un “peccato” perchè ci tiene fusi con esso e non riusciamo a lasciarlo andare via.

Proprio ieri stavo rileggendo un libro molto bello che vi consiglio: 101 storie Zen. Una storia, in particolare, ha catturato la mia attenzione perchè racconta di come due monaci di fronte ad una “tentazione” affrontino il problema in due modalità diametralmente opposte. Ma non voglio svelare troppo, leggetela…

101

14. La strada fangosa

Una volta Tanzan ed Ekido camminavano insieme per una strada fangosa. Pioveva ancora a dirotto. Dopo una curva, incontrarono una bella ragazza, in chimono e sciarpa di seta, che non poteva attraversare la strada. «Vieni, ragazza,» disse subito Tanzan. Poi la prese in braccio e la portò oltre le pozzanghere.
Ekido non disse nulla finché quella sera non ebbero raggiunto un tempio dove passare la notte. Allora non poté più trattenersi. «Noi monaci non avviciniamo le donne» disse a Tanzan «e meno che meno quelle giovani e carine. È pericoloso. Perché l’hai fatto?».
«Io quella ragazza l’ho lasciata laggiù» disse Tanzan. «Tu la stai ancora portando con te?»

 

La presenza della ragazza ha turbato il monaco Ekido che ha passato tutto il tragitto a rimuginare sull’episodio. Magari anche Tanzan aveva notato la bellezza della giovane ma ha saputo accettare l’emozione per lasciare andare subito dopo quel pensiero. Un bell’esempio di defusione zen.

monaco

 

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