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La mindfulness è inutile (se non sai come utilizzarla).

Qualcuno di voi sarà sobbalzato sulla sedia a veder accostato l’aggettivo inutile ad un’esperienza ricca ed importante come la mindfulness. I lettori abituali del blog sanno quanto la conoscenza e l’uso della mindfulness siano fondamentali non solo nella terapia ma anche nel rendere ricca e di valore ogni esistenza.

Come mai un’esperienza tanto ricca ed importante può essere inutile?

Cercherò di spiegare a quale ambito applicativo della mindfulness mi sto riferendo. Come già  approfondito in un recente articolo mindfulness significa tante cose difficilmente riconducibile ad un concetto e la definizione migliore rimane quella del suo fondatore Jon Kabat-Zinn: prestare attenzione al momento presente, in maniera intenzionale e non giudicante”. Le persone che si approcciano alla mindfulness lo possono fare con diversi gradi di coinvolgimento; come abbiamo visto essere maggiormente mindful aumenta la qualità di vita e la nostra efficacia nei vari contesti.

Nella realtà però non tutti si approcciano ed utilizzano la mindfulness in maniera ortodossa ed è mia opinione (e di molti studiosi molto più importanti del sottoscritto) che l’uso della mindfulness sia facilmente integrabile in approcci cognitivo-comportamentali articolati. Per dirla in maniera ancora più semplice, la mindfulness può essere usata come insieme di tecniche ed atteggiamenti senza farla diventare la nostra filosofia di vita. Quando dico che la mindfulness può essere inutile se non sai come utilizzarla mi riferisco quindi all’uso della mindfulness come insieme di tecniche per gestire lo stress e l’ansia.

Perché è utile la mindfulness nel diminuire lo stress e allontanare l’ansia?

Prima di spiegare come può diventare inutile ricordiamo perché, se usata nella maniera corretta, la mindfulness è molto utile nella gestione dello stress e dell’ansia. Tra le moltissime cose importanti che la mindfulness introduce, infatti, c’è indiscutibilmente il suo effetto rilassante e calmante dato dall’aver imparato ricondurre l’attenzione al momento presente; non è tanto ciò come pensiamo che ci rilassa ma il modo in cui impariamo ad approcciarci ai nostri pensieri. È su questo punto che nascono gli equivoci più grossolani ed uno dei motivi per cui le tecniche di mindfulness possono essere equivocate e usate in maniera non corretta diventando inevitabilmente inutili. Avete presente quei video new age dove ti chiedono di ascoltare il suono della cascata o il cinguettio degli uccellini invitandoti a rilassarti? Ecco quella cosa lì è l’inizio dell’equivoco: se voi vi approccerete alla mindfulness con quelle aspettative la mindfulness diventerà inutile. Cercare di pensare al suono dell’acqua per “distrarci” quando siamo in ansia avrà, nella migliore delle ipotesi, solo un blando effetto temporaneo; perché mai dovremmo pensare alla cascata quando siamo attanagliati dall’ansia alla guida? Meglio pensare al sesso o alle vacanze se vogliamo “evadere” con la mente ma le evasioni non ci aiutano a superare le difficoltà e, spesso, diventano dei veri e propri evitamenti emotivi. Prendiamo l’ottima tecnica mindfulness bodyscan; se usata correttamente e con continuità può essere molto efficace ma basta un approccio sbagliato per farla diventare una variante di tecniche newage farlocche. Torniamo all’esempio della ansia alla guida e immaginiamo una persona che durante un’esposizione, mentre guida, inizi a sentire i sintomi dell’ansia comparire improvvisamente, immaginiamo che riconosca i pensieri che la spingono a fermarsi e chiedere aiuto; ecco la persona in questione prova a usare il bodyscan concentrandosi sul respiro…

non devo pensare ai sintomi… e non devo fermarmi….devo pensare al respiro all’aria fresca che entra nei miei polmoni…alla sensazione del volante sotto le mie mani….non devo avere paura…non devo pensare alla paura…

Come avete intuito quel tentativo, pur nascendo con buoni propositi (la persona si esponeva e provava a usare una tecnica di midfulness corretta), diventerà solo un modo inefficace di distrarsi e, salvo fortuna e capacità di resistere della persona, sarà destinata a fallire con conseguente frustrazione della persona stessa che, sfiduciata, non proverà più ad usare la mindfulness.

Ora vi mostrerò un video di un’iniziativa presa da alcune compagnie aeree, in particolare questo progetto riguarda la British Airways

 

La British Airways ha voluto fornire ai suoi passeggeri uno strumento video per imparare a rilassarsi e calmarsi durante il volo riconducendo l’iniziativa alla volontà di prendersi cura del benessere dei propri passeggeri.

Il video di per sè è fatto bene e, se alcuni passeggeri si approcciassero nella maniera giusta, potrebbero trarne dei benefici ma, per molti, risulterà inutile.

Perchè un video con degli esercizi di mindfulness può risultare inutile durante un volo aereo?

Il motivo per cui il tentativo di usare la mindfulness di molti passeggeri potrebbe risultare inutile lo troviamo nell’approccio (ipotetico) di molti passeggeri stessi. Se io guardo il video e provo a fare quello che dice quel signore sperando che il mio disagio scompaia partirò molto male… A conferma di come la mindfulness possa essere equivocata in modalità “distrattiva” abbiamo le altre indicazioni della compagnia come, ad esempio, un uso moderato di alcolici per dormire meglio. Qualunque cosa va bene purché non pensiate al disagio e arriviate a terra.

Come usare in maniera efficace la mindfulness?

Come ci insegna l’ACT il contatto con il momento presente è strettamente legato ai nostri valori. Se mi sto esponendo alla mia ansia tramite un’azione impegnata rispetto ad obiettivi coerenti con i valori la mindfulness diventerà uno strumento potentissimo. Torniamo all’esperienza del volo, facciamo l’esempio di una giovane donna che ha paura di volare. Dovrà aver chiaro il motivo del perchè quel volo sia importante e il senso di essere su quell’aeroplano in quel momento perché sarà a quei valori che si aggancerà l’accettazione dell’esperienza che sta per fare. Nel momento in cui, proverò disagio io mi approccerò a quei sintomi consapevole che per me essere lì è importante e quei sintomi sono solo delle sensazioni che vorrebbero farmi scendere e confermare che non sarà in grado di volare. Ma io non sono quei sintomi e io non sono ancora scesa dell’aereo per cui devo ricollegarmi con il momento presente e userò la mindfulness.

 

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