Categoria: Acceptance and Commitment Therapy (ACT)

Sei sicuro di vivere veramente la tua vita?

Nella simpatica commedia cinematografica “Cambia la tua vita con un clic” il protagonista Adam Sandler ha la possibilità, grazie all’uso di un misterioso telecomando, di poter far procedere il tempo velocemente e evitare così una serie di piccole e grandi scocciature. Quanti di noi non sognerebbero un telecomando del genere? Immaginiamo quante noiose lezioni, quante inutile code in auto o in qualche ufficio avremmo “mandato avanti veloce”. Read more

Cara ansia ti scrivo.

“Cara ansia ti scrivo” non vuole essere una storpiatura di una bellissima canzone del compianto Lucio Dalla ma la sintesi di una lettera molto brillante che la blogger Rachel Griffin ha pubblicato sul The Huffington Post americano. Potete trovare la versione originale qui e la truduzione nell’edizione italiana qui. Quando ho letto la lettera, che riporto per intero in modo che la possiate leggere senza abbandonare la pagina, ho pensato a quanto sintetizzasse bene alcuni temi trattati nel blog. Read more

Ansia da maturità? Istruzioni per l’uso.

Una giornalista del quotidiano l’Adige mi ha fatto alcune domande su come gestire l’ansia dovuta all’imminente esame di maturità. Ecco il testo integrale.

«Maturità, accettare l’ansia e non cambiare le abitudini»

articolo adigeIl docenti consigliano di rimanere tranquilli e fiduciosi, perché chi ha studiato durante l’anno non ha nulla da temere. Facile a dirsi: il periodo della maturità non fa rima con serenità, come possono testimoniare i quasi quattromila studenti trentini che stanno vivendo sulla loro pelle l’ansia dell’esame. Altre «dritte» arrivano dagli esperti, dal ricercatore che invita a bere molta acqua per non stressare il cervello al nutrizionista che vieta di mangiare mentre si studia. Sul web si sprecano i decaloghi con le regole per essere vincenti alla maturità. Alla fine, però, l’agitazione mista ad angoscia rimane. Che fare? «Ricette» valide per tutti non ce ne sono, sostiene il dottor Carlo Dalmonego , psicologo e psicoterapeuta specializzato in terapia cognitivo-comportamentale e disturbi d’ansia, che innanzitutto vuole rassicurare tutti: provare ansia per l’esame è assolutamente normale. Read more

4 principi fondamentali per obiettivi veramente efficaci senza diventare zombie.

zombieHai la sensazione di non riuscire a raggiungere molti degli obiettivi che ti eri prefissato e per questo ti sembra di essere sempre in affanno? Probabilmente alcuni degli obiettivi che ti sei posto sono i cosiddetti dead person’s goals (obiettivi dell’uomo morto). Sono stati definiti in questo modo perchè  possono essere raggiunti soltanto da un morto o, per mia libera estensione, da uno zombie. Mi spiego meglio con un esempio: immaginiamo di provare molta agitazione rispetto ad un esame da fare o ad un’importante scadenza di lavoro; più si avvicina la data e più la nostra ansia si farà spazio nella nostra giornata e, in alcuni casi, diventerà un fardello del quale fare volentieri a meno. Nel tentativo di tranquillizzarsi molte persone cercano di porsi obiettivi molto controllanti del tipo «non devo più agitarmi» o «devo stare attento e non fare errori» ma, agendo in questo modo, le persone non fanno altro che aumentare l’incertezza abbassando la propria autoefficacia. Alcuni autori (Luoma et al., 2007) hanno cercato di sottolineare l’inutilità di obiettivi posti in negativo con la paradossale affermazione che solo un uomo morto potrebbe raggiungerli: un morto, infatti, non prova ansia e non commette errori, proprio in quanto morto. Read more

Perché la Terapia Cognitivo-Comportamentale è così efficace nei disturbi d’ansia?

ironman

Quando ero bambino e fantasticavo di essere uno dei miei supereroi preferiti la scelta cadeva quasi sempre su Ironman. Ripendadoci, la cosa che più mi affascianva era la sua armatura praticamente indistruttibile e il suo poterla “attivare” ovunque si trovasse in caso di pericolo. Ci pensate? Non c’erano proiettili, missili, esplosioni in grado di distruggerla e, in qualunque circostanza, il simpatico Tony Stark portava sempre a casa la pellaccia. Invidiavo la possibilità di non temere nulla perchè l’idea di essere vulnerabile mi spaventava. Quando siamo bambini cerchiamo di superare quel senso di vulnerabilità andando alla ricerca di una soluzione che nella realtà non ci sono; nella vita reale, infatti, non esistono armature del genere e siamo ben consapevoli che il nostro corpo per giovane e baldanzoso che sia è estremanete fragile agli urti di qualunque natura. Read more