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Cara ansia ti scrivo.

“Cara ansia ti scrivo” non vuole essere una storpiatura di una bellissima canzone del compianto Lucio Dalla ma la sintesi di una lettera molto brillante che la blogger Rachel Griffin ha pubblicato sul The Huffington Post americano. Potete trovare la versione originale qui e la truduzione nell’edizione italiana qui. Quando ho letto la lettera, che riporto per intero in modo che la possiate leggere senza abbandonare la pagina, ho pensato a quanto sintetizzasse bene alcuni temi trattati nel blog. Read more

Ansia da maturità? Istruzioni per l’uso.

Una giornalista del quotidiano l’Adige mi ha fatto alcune domande su come gestire l’ansia dovuta all’imminente esame di maturità. Ecco il testo integrale.

«Maturità, accettare l’ansia e non cambiare le abitudini»

articolo adigeIl docenti consigliano di rimanere tranquilli e fiduciosi, perché chi ha studiato durante l’anno non ha nulla da temere. Facile a dirsi: il periodo della maturità non fa rima con serenità, come possono testimoniare i quasi quattromila studenti trentini che stanno vivendo sulla loro pelle l’ansia dell’esame. Altre «dritte» arrivano dagli esperti, dal ricercatore che invita a bere molta acqua per non stressare il cervello al nutrizionista che vieta di mangiare mentre si studia. Sul web si sprecano i decaloghi con le regole per essere vincenti alla maturità. Alla fine, però, l’agitazione mista ad angoscia rimane. Che fare? «Ricette» valide per tutti non ce ne sono, sostiene il dottor Carlo Dalmonego , psicologo e psicoterapeuta specializzato in terapia cognitivo-comportamentale e disturbi d’ansia, che innanzitutto vuole rassicurare tutti: provare ansia per l’esame è assolutamente normale. Read more

4 Errori pericolosi nel famoso fumetto per capire ansia e depressione.

La guerra allo stigma è una battaglia sacrosanta: quando parliamo di malattia mentale o disabilità, in particolare, non sono mai abbastanza le campagne e gli strumenti per abbattere luoghi comuni e pregiudizi. Perchè questa premessa? Perchè sto per criticare un fumetto molto carino che sta girando in rete nato proprio per sensibilizzare le persone a comprendere meglio alcuni comuni disturbi come l’ansia e la depressione.

fumetto 1Il fumetto in questione è disegnato dal bravissimo Nick Seluck  e lo potete trovare qui nella versione originale oppure commentato e tradotto in italiano qui.

Cosa non mi convince? Nel tentativo di sensibilizzare le persone ad essere maggiormente tolleranti e comprensive rispetto a chi soffre di disturbi d’ansia e di depressione veicola un pericoloso messaggio in cui la persona che convive con questi disturbi è vittima passiva e non può nulla nei loro confronti. Immagino che il messaggio volesse essere una cosa tipo: «Non pensare male delle persone che soffrono d’ansia perchè quando non riescono a fare le cose più semplici non è colpa loro ma della malattia». Questo pensiero lo approvo in pieno ovviamente e sono felice che sempre più persone condividano come il colpevolizzare le persone che soffrono non sia solo stupido ed eticamente riprovevole ma semplicemente inutile. I sensi di colpa servono solo a farci stare peggio e difficilmente promuovono azioni efficaci per migliorare la nostra condizione ma solo impulsivi e provvisori slanci. Read more

Il peso di fare di tutta di erba un fascio.

erbafascioUna delle cose più frequenti nella vita di molte persone è la tendenza a voler fare di tutta l’erba un fascio. Quest’attitudine porta, purtroppo, a frettolose semplificazioni che possono generare discorsi falsi e ingiusti che possiamo ritrovare nella politica ma anche nel bar sotto casa. Nell’articolo non voglio affrontare questi contenuti ma uno dei meccanismi (ci sono altri meccanismi alla base di ragionamenti del genere) alla base di questo schema che scaturisce in maniera del tutto naturale nella nostra mente. Ricordatevi che la nostra mente è frutto di una lunga evoluzione e semplificare e risolvere sono spesso inevitabili meccanismi adattivi. scoglioProvo a farvi un piccolo esempio che dimostra come fare di tutta l’erba un fascio può essere molto utile: se troviamo una cozza maleodorante e neausebonda in un bellissimo piatto di spaghetti allo scoglio non esiteremo un secondo a rimandare tutto indietro e, probabilmente, eviteremmo un brutto mal di pancia o peggio; abbiamo generalizzato le proprietà negative della cozza all’intero piatto. Read more

4 principi fondamentali per obiettivi veramente efficaci senza diventare zombie.

zombieHai la sensazione di non riuscire a raggiungere molti degli obiettivi che ti eri prefissato e per questo ti sembra di essere sempre in affanno? Probabilmente alcuni degli obiettivi che ti sei posto sono i cosiddetti dead person’s goals (obiettivi dell’uomo morto). Sono stati definiti in questo modo perchè  possono essere raggiunti soltanto da un morto o, per mia libera estensione, da uno zombie. Mi spiego meglio con un esempio: immaginiamo di provare molta agitazione rispetto ad un esame da fare o ad un’importante scadenza di lavoro; più si avvicina la data e più la nostra ansia si farà spazio nella nostra giornata e, in alcuni casi, diventerà un fardello del quale fare volentieri a meno. Nel tentativo di tranquillizzarsi molte persone cercano di porsi obiettivi molto controllanti del tipo «non devo più agitarmi» o «devo stare attento e non fare errori» ma, agendo in questo modo, le persone non fanno altro che aumentare l’incertezza abbassando la propria autoefficacia. Alcuni autori (Luoma et al., 2007) hanno cercato di sottolineare l’inutilità di obiettivi posti in negativo con la paradossale affermazione che solo un uomo morto potrebbe raggiungerli: un morto, infatti, non prova ansia e non commette errori, proprio in quanto morto. Read more