Ansia o Attacco di Panico?
Sarà un attacco d’ansia o un attacco di panico? Spesso è questa una delle prime domande che mi pongono le persone che vengono a richiedere un aiuto terapeutico . Ma ha davvero senso questa domanda?
Che differenza c’è tra l’ansia e il panico?
Partiamo col dire che sia il termine ansia che il termine panico designano due stati emotivi e che entrambi i termini sono usati nella lingua comune, spesso anche come sinonimi, in riferimento a situazioni molto diverse che non hanno a che fare necessariamente con una condizione di disagio.
Quando prendiamo in considerazione solo quelle situazioni di malessere percepito che spinge le persone a descriverne i sintomi usando le parole ansia e panico possiamo restringere il campo e fare un po’ di utile chiarezza.
La maggior parte delle persone che soffrono di momenti d’ansia molto intensi tendono a descrivere questi istanti come “attacchi d’ansia” in quanto percepiscono una sorta di assalto da parte dell’intensificarsi repentino dei sintomi. Dal punto di vista clinico non esistono gli “attacchi d’ansia” mentre esistono gli attacchi di panico e questo mette ancor di più in dubbio le persone circa la natura del loro malessere.
Differenze cliniche tra Disturbo d’ansia e Attacco di panico.
Come indicato nel DSM 5, il principale manuale di riferimento per chi si occupa di clinica, i disturbi d’ansia sono molteplici:
- Disturbo d’ansia di separazione
- Mutismo selettivo
- Fobia specifica
- Disturbo d’ansia sociale (fobia sociale)
- Agorafobia
- Disturbo d’ansia generalizzata
- Disturbo d’ansia indotto da sostanze/farmaci
- Disturbo d’ansia dovuto a un’altra condizione medica
- Disturbo da Panico
Come avete notato la parola panico compare nel Disturbo da Panico che altro non è che un disturbo d’ansia ed è caratterizzato da attacchi di panico frequenti ed inaspettati (ne abbiamo parlato in vari post). Senza addentrarci troppo nelle condizioni elencate quando una persona prova un’ansia forte e improvvisa non necessariamente si tratta di un attacco di panico.
Alcuni sintomi sono ovviamente condivisi ma per essere definito un attacco di panico devono essere presenti una serie di sintomi molto precisi tra cui i più comuni sono:
- Palpitazioni o tachicardia;
- Sudorazione accentuata;
- Tremori o agitazione;
- Sensazione di mancanza d’aria o di soffocamento;
- Dolore o fastidio al petto;
- Vertigini
- Brividi o vampate di calore;
- Sensazione di irrealtà (derealizzazione, es. sensazione che ciò che vediamo, o che comunque percepiamo, non sia reale) o sensazione di essere staccati da se stessi (depersonalizzazione);
- Paura di perdere il controllo o di impazzire;
- Paura di morire.
Non tutti provano tutte queste sensazioni ma una buona parte accompagna quasi sempre un attacco di panico vero e proprio.
Quanto è importante capire se è ansia o attacco di panico?
Molto poco! A costo di essere un po’ tranciante ma troppe persone perdono tempo a “etichettare ” la loro esperienza negativa come se scoprire che sia “solo” ansia sia preferibile all’attacco di panico. Non fraintendetemi, capire la differenza può essere molto importante per il terapeuta per calibrare meglio la terapia ma, in linea di massima, una persona che decide di far fronte a dei momenti di forte ansia (o panico) deve cambiare prospettiva e farsi delle domande diverse: cosa m’impedisce di fare questo stato emotivo? Cosa sto evitando? Cosa sta cercando di fare la mia mente per fronteggiare questa situazione? Cosa devo fare per stare meglio?
Che sia uno stato di forte ansia o un attacco di Panico la strada per stare meglio è più o meno la stessa e prevede un lavoro sia sul piano cognitivo (imparare a conosce e gestire i pensieri…), sul piano emotivo (aprirsi alle emozioni per imparare a gestirle…) e su quello comportamentale (imparare a rilassarsi, esposizione graduale…).